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Roma, 30 Ottobre 2013. 
Presentazione del progetto del governo di attrazione degli investimenti esteri in Italia "Destinazione Italia". 

(da sinistra): Paolo QUATTROCCHI, Socio Studio Legale Associato NCTM, Fabrizio PAGANI, Consigliere del Presidente del Consiglio per le relazioni economiche ed internazionali, Antonio SATTA, Vice Direttore Milano Finanza, Paolo QUERCIA, Coordinatore Club Diplomatici Economici e Commerciali. 

Rassegna Stampa del 31 Ottobre 2013. 

Il Sole 24 Ore 

Corriere della Sera 

Milano Finanza 


Corriere della Sera


La garanzia per chi investe in Italia? Tasse certe. 

Roberto Bagnoli, p. 11  

ROMA - Un tax planning speciale per dare certezza fiscale per i primi cinque anni agli investitori italiani e stranieri e una nuova riforma della conferenza dei servizi che semplifichi davvero le norme per le opere infrastrutturali. Destinazione Italia, il piano del governo per attrarre capitali e talenti dall'estero, entra nel vivo. Le due novità entreranno in uno dei sei collegati alla legge di stabilità in modo da essere operativi nei primi mesi del 2014. Lo ha annunciato Fabrizio Pagani, consigliere agli affari economici e internazionali di Enrico Letta, incontrando il club dei diplomatici commerciali di una cinquantina di ambasciate in un forum organizzato in collaborazione con lo studio legale Nctm.

Pagani, 47 anni, laureato a Sant'Anna di Pisa come il premier ed ex consigliere Ocse di Angel Gurria e direttore dell'ufficio G8 e G20, ha spiegato come recenti sondaggi abbiano dimostrato che le imprese per investire in Italia, più che la riforma del mercato del lavoro, come prima cosa vogliono la certezza delle regole. Per l'economista non è escluso che nella manovra entri anche la creazione di tribunali specializzati per le cause civili nel mondo delle imprese. Ma su questo capitolo ha ammesso che ci sono ancora forti resistenze nella magistratura quindi si vedrà. «Altri capitoli che al più presto saranno affrontati - ha spiegato - riguardano l'accesso al credito e incentivi per facilitare la crescita dimensionale delle aziende».

Di fronte a una cinquantina di addetti commerciali delle ambasciate (tra gli altri Vietnam, Polonia, Canada, Svezia, Sudafrica, India e Germania) il consigliere di Letta ha promesso il massimo sforzo per aumentare l'attrazione dei capitali esteri mentre il Club dei diplomatici ha sollecitato i presenti a inviare - anche in forma anonima - email con proposte per migliorare il pacchetto in via di elaborazione. Il provvedimento sul tax planning, sul modello di quanto già avviene in altri Paesi, consentirà a chi decide di investire in Italia, di firmare un accordo con l'Agenzia delle Entrate per pianificare nei dettagli il prelievo fiscale ex ante. Insomma per non avere sorprese: per esempio, investire centinaia di milioni di euro in immobili e poi vedersi raddoppiare l'Imu o quant'altro.

Alessandra Moretti, deputata Pd ed ex portavoce di Pierluigi Bersani, ha annunciato una proposta legislativa che dovrebbe essere inclusa in Destinazione Italia con lo scopo di dare garanzie a chi acquista quote o rami di azienda. «L'intervento normativo allo studio - ha spiegato Moretti - è a tutela dell'acquirente, oggi infatti chi acquista un pacchetto azionario o un ramo d'azienda in Italia rischia, decorso un anno dal perfezionamento della compravendita, di non poter più agire nei confronti del venditore per essere indennizzato delle eventuali difformità tra quanto garantito e l'effettiva consistenza patrimoniale». Tutto questo ha un impatto negativo sulla capacità del sistema economico italiano di attrarre investimenti.

Destinazione Italia è un'idea nata a metà settembre con una cinquantina di misure base per rilanciare l'economia partendo dall'analisi che oggi la quota detenuta dall'Italia di investimenti esteri è pari a solo all'1,6% dello stock mondiale. La metà della Francia e della Gran Bretagna.


Il Sole 24 Ore

Tra multinazionali e fisco "patto di 5 anni". Destinazione Italia, incontro con le Ambasciate 

Carmine Fotina a p. 10 

LA TABELLA DI MARCIA Pagani (Palazzo Chigi): le misure potrebbero confluire in disegni di legge collegati alla stabilità nelle prossime settimane

In attesa del primo pacchetto di norme, Destinazione Italia prosegue il suo "tour" diplomatico. Fabrizio Pagani, consigliere economico del premier Enrico Letta e coordinatore insieme a Stefano Firpo (Sviluppo economico) e Alessandro Fusacchia (Affari esteri) del piano per l'attrazione degli investimenti esteri, ne ha illustrato le linee guida ad addetti economici di una trentina di ambasciate nel corso di un incontro organizzato dallo studio legale Nctm e dal Club dei diplomatici commerciali.

Arrivano innanzitutto conferme sull'introduzione di un "tax agreement" con le multinazionali e le grandi imprese della durata di 5 anni e su un intervento in materia di giustizia civile che concentrerà in un numero limitato di tribunali delle imprese (probabilmente Milano, Roma e Napoli) le controversie commerciali che riguardano gli investitori stranieri. Si lavora anche alla riforma della conferenza dei servizi per semplificare le autorizzazioni, «ma in questo caso il Titolo V della Costituzione - rileva Pagani - complica le cose».

Ad ogni modo, se sui contenuti il quadro appare sempre più chiaro (si veda Il Sole 24 Ore del 29 ottobre), qualche incertezza in più resta sulla tabella di marcia. Durante l'incontro nella sede romana di Nctm, al quale hanno partecipato anche banche e grandi imprese internazionali, Pagani ha indicato in un paio di settimane l'arco di tempo utile per il primo provvedimento, atteso già da diverse settimane prima come «Fare 2» e poi, appunto, come «Destinazione Italia», ma rinviato a più riprese. Alla fine, non necessariamente si varerà un decreto legge (che avrebbe il vantaggio di far entrare subito in vigore le misure) ma i vari interventi potrebbero anche essere inseriti in più di un un disegno di legge da "blindare" collegandoli al percorso parlamentare della legge di stabilità. La prima norma del piano, ricorda Pagani, quella che rende permanente il comitato privatizzazioni, è stata inserita nel decreto sulla finanza locale approvato martedì. Tra poco arriveranno le misure di Destinazione Italia e poi, con un respiro più ampio, il pacchetto di privatizzazioni. Per arrivare nella prossima primavera con un primo set di misure già operative.

Come detto, Palazzo Chigi ripone particolare fiducia nelle misure che dovranno garantire «certezza» agli investitori. A partire dal "tax agreement", un accordo con le multinazionali e le grandi imprese per definire in anticipo, rispetto all'investimento preventivato, le regole, i meccanismi e i livelli del prelievo fiscale. Il tutto per cinque anni, due in più rispetto all'attuale sistema di "ruling internazionale". Per gli investitori stranieri, inoltre, sarà aperto uno sportello specifico presso l'Agenzia delle entrate.


Milano Finanza 


Garanzie fiscali per chi investe. Il Governo pronto a varare un DL collegato alla stabilità per attirare capitali 


Antonio Satta a p. 5 


Il provvedimento sarà all'esame del Consiglio dei ministri entro le prossime due settimane. Il regime tributario sarà tutelato da un accordo di 5 anni con l'Agenzia delle Entrate

È uno dei punti chiave del programma Destinazione Italia e andrà in Consiglio dei ministri entro le prossime due settimane. Il governo vuole proporre un patto agli investitori esteri, ma anche a quelli nazionali, che intendono mettere in gioco capitali importanti per il futuro dell'economia italiana. Fabrizio Pagani, dirigente Ocse che fa parte della task force di Destinazione Italia, durante un incontro con gli addetti commerciali di più di 30 ambasciate estere, organizzato ieri a Roma dallo studio legale Nctm, ha spiegato che con queste norme gli investimenti futuri saranno garantiti da un accordo quinquennale con l'Agenzia delle Entrate, che fisserà in via preventiva e non modificabile il trattamento fiscale dei vari sviluppi degli investimenti stessi, Il nuovo regime sarà introdotto con un decreto collegato alla legge di Stabilità, il che dovrebbe garantire al provvedimento tempi celeri di conversione, mettendolo in scia alla discussione della legge di Stabilità. L'introduzione del tax agreement non sarà, però, l'unica novità del collegato volto a dare certezze fiscali, normative e amministrative a chi investe in Italia: presso l'Agenzia delle Entrate verrà istituito anche un Desk dedicato agli investitori esteri, che secondo il piano Destinazione Italia servirà per «facilitare e velocizzare la comunicazione, risolvere ex ante potenziali controversie interpretative e indirizzare il contribuente verso gli strumenti di cooperazione con l'Amministrazione finanziaria già previsti nell'ordinamento, come la presentazione di istanze di interpello o di ruling internazionale». Sempre nel collegato troverà posto anche una riforma della conferenza dei servizi, ossia del complesso meccanismo che coinvolge tutte le amministrazioni interessate alle autorizzazioni per le imprese. La logica, anche in questo caso, sarà accelerare il percorso autorizzativo e rendere poi certa e definitiva la decisione finale. 





 

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