Timeline della crisi turco – russa luglio - novembre 2015
Luglio 2015. La Turchia annuncia l’avvio di proprie operazioni aere contro l’ISIS dopo l’attentato suicida di Suruc, in cui sono rimaste uccise 32 persone, e la ripresa delle operazioni anti PKK dopo le insurrezioni curde registratisi nella Turchia orientale.
30 Settembre 2015. Inizio dei primi bombardamenti russi in Siria dalle basi aeree di Latakia. Colpiti bersagli nelle province di Homs e Hama.
2 − 6 Ottobre. Davutoglu accusa la Russia di colpire le basi del Free Syrian Army. Si registrano i primi sconfinamenti di aerei russi nello spazio aereo turco. La NATO avvisa la Russia di desistere dalla violazione dello spazio aereo dell’Alleanza, accusando Mosca di comportamento irresponsabile. Il Ministro degli Esteri turco convoca l’Ambasciatore russo più volte minacciando reazioni in caso di nuove violazioni dello spazio aereo o provocazioni (agganciamento di F16 turchi da parte di radar siriani).
7 Ottobre. Gazprom annuncia che il progetto Turkish Stream, sostitutivo del South Stream, sarà ritardato a data da definirsi
8 Ottobre. Ankara chiede alla NATO di non procedere al ritiro dei sistemi di difesa aerea dalla Turchia a causa delle ripetute violazioni dello spazio aereo turco da parte di aerei russi. Minaccia Mosca di ridurre i rapporti economici con la Russia a causa delle operazioni militari in Siria. USA e Germania procedono comunque con il piano di ritiro, che è previsto termini entro gennaio 2016.
12 Ottobre. Il Ministero della Difesa Russo annuncia che i suoi aerei da attacco saranno scortati da suoi caccia di superiorità aerea Su-30
14 Ottobre. Il Primo Ministro turco Davutoglu accusa l’ISIS ed il PKK di essere dietro all’attentato di Istanbul che ha provocato oltre 100 morti. Il Ministero degli Esteri turco convoca separatamente gli ambasciatori americano e russo esprimendogli la propria preoccupazione sul fatto che sia Washington che Mosca stanno continuando a fornire armi alle milizie curde in territorio siriano.
16 Ottobre. Il Ministero della Difesa turco dichiara di aver abbattuto un drone russo entrato nel suo spazio aereo. Il Ministero della Difesa russo annuncia che i sui aerei di attacco non saranno più scortati.
21 Ottobre. Visita del Presidente Siriano Assad a Mosca. Mosca dichiara che sta negoziando con il PYD la possibilità dell’apertura di un ufficio di rappresentanza a Mosca.
1 Novembre. L’AKP del Presidente Erdogan riporta un inaspettato successo alle elezioni politiche anticipate, riassicurandosi la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.
20 Novembre. Air safety Memorandum of understanding US - Russia per evitare incidenti nelle rispettive operazioni aeree sulla Siria.
20 Novembre. Il Ministro degli Affari Esteri turco convoca l’ambasciatore russo Karlov in protesta per il bombardamento di villaggi nella area turcomanna di Jabal al-Akrad, zona montuosa nel Nord della regione di Latakia. Uno dei target del bombardamento sembra essere stata la cosiddetta First Coastal Division, formazione combattente anti Assad e anti ISIS che in passato ha ricevuto li efficaci sistemi anticarro americani TOW. Tra le vittime del bombardamento anche il comandante militare del gruppo Basil Zamo, già membro delle forze armate siriane. Il portavoce del Ministero degli Esteri dichiara che vi saranno gravi conseguenze per Mosca se continuerà a bombardare le milizie turcomanne in Siria.
21 Novembre. Avanzata delle forze militari pro regime con il sostegno aereo russo e il supporto sul campo di combattenti di Hezbollah e le milizie sciite iraniane nell’area controllata dalle forze turcomanne fedeli ad Ankara nel Nord della provincia di Latakia (Montagna dei Turkmeni, Jabal al-Turkman). 1500 sfollati arrivano in Turchia nella provincia di Hatay.
22 Novembre. La Turchia proibisce il passaggio sul suo spazio aereo di 3 elicotteri russi Mi-28 venduti da Mosca al governo di Bagdad.
24 Novembre. Due F-16 turchi abbattono un SU-24 russo che ha attraversato lo spazio aereo turco.
28 Novembre. Putin firma il decreto presidenziale che instaura una serie di sanzioni economiche contro la Turchia come ritorsione per l’abbattimento del proprio aereo.
(Fonti per la timeline: BBC, AEI, Reuters, New York Times)
Luglio 2015. La Turchia annuncia l’avvio di proprie operazioni aere contro l’ISIS dopo l’attentato suicida di Suruc, in cui sono rimaste uccise 32 persone, e la ripresa delle operazioni anti PKK dopo le insurrezioni curde registratisi nella Turchia orientale.
30 Settembre 2015. Inizio dei primi bombardamenti russi in Siria dalle basi aeree di Latakia. Colpiti bersagli nelle province di Homs e Hama.
2 − 6 Ottobre. Davutoglu accusa la Russia di colpire le basi del Free Syrian Army. Si registrano i primi sconfinamenti di aerei russi nello spazio aereo turco. La NATO avvisa la Russia di desistere dalla violazione dello spazio aereo dell’Alleanza, accusando Mosca di comportamento irresponsabile. Il Ministro degli Esteri turco convoca l’Ambasciatore russo più volte minacciando reazioni in caso di nuove violazioni dello spazio aereo o provocazioni (agganciamento di F16 turchi da parte di radar siriani).
7 Ottobre. Gazprom annuncia che il progetto Turkish Stream, sostitutivo del South Stream, sarà ritardato a data da definirsi
8 Ottobre. Ankara chiede alla NATO di non procedere al ritiro dei sistemi di difesa aerea dalla Turchia a causa delle ripetute violazioni dello spazio aereo turco da parte di aerei russi. Minaccia Mosca di ridurre i rapporti economici con la Russia a causa delle operazioni militari in Siria. USA e Germania procedono comunque con il piano di ritiro, che è previsto termini entro gennaio 2016.
12 Ottobre. Il Ministero della Difesa Russo annuncia che i suoi aerei da attacco saranno scortati da suoi caccia di superiorità aerea Su-30
14 Ottobre. Il Primo Ministro turco Davutoglu accusa l’ISIS ed il PKK di essere dietro all’attentato di Istanbul che ha provocato oltre 100 morti. Il Ministero degli Esteri turco convoca separatamente gli ambasciatori americano e russo esprimendogli la propria preoccupazione sul fatto che sia Washington che Mosca stanno continuando a fornire armi alle milizie curde in territorio siriano.
16 Ottobre. Il Ministero della Difesa turco dichiara di aver abbattuto un drone russo entrato nel suo spazio aereo. Il Ministero della Difesa russo annuncia che i sui aerei di attacco non saranno più scortati.
21 Ottobre. Visita del Presidente Siriano Assad a Mosca. Mosca dichiara che sta negoziando con il PYD la possibilità dell’apertura di un ufficio di rappresentanza a Mosca.
1 Novembre. L’AKP del Presidente Erdogan riporta un inaspettato successo alle elezioni politiche anticipate, riassicurandosi la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.
20 Novembre. Air safety Memorandum of understanding US - Russia per evitare incidenti nelle rispettive operazioni aeree sulla Siria.
20 Novembre. Il Ministro degli Affari Esteri turco convoca l’ambasciatore russo Karlov in protesta per il bombardamento di villaggi nella area turcomanna di Jabal al-Akrad, zona montuosa nel Nord della regione di Latakia. Uno dei target del bombardamento sembra essere stata la cosiddetta First Coastal Division, formazione combattente anti Assad e anti ISIS che in passato ha ricevuto li efficaci sistemi anticarro americani TOW. Tra le vittime del bombardamento anche il comandante militare del gruppo Basil Zamo, già membro delle forze armate siriane. Il portavoce del Ministero degli Esteri dichiara che vi saranno gravi conseguenze per Mosca se continuerà a bombardare le milizie turcomanne in Siria.
21 Novembre. Avanzata delle forze militari pro regime con il sostegno aereo russo e il supporto sul campo di combattenti di Hezbollah e le milizie sciite iraniane nell’area controllata dalle forze turcomanne fedeli ad Ankara nel Nord della provincia di Latakia (Montagna dei Turkmeni, Jabal al-Turkman). 1500 sfollati arrivano in Turchia nella provincia di Hatay.
22 Novembre. La Turchia proibisce il passaggio sul suo spazio aereo di 3 elicotteri russi Mi-28 venduti da Mosca al governo di Bagdad.
24 Novembre. Due F-16 turchi abbattono un SU-24 russo che ha attraversato lo spazio aereo turco.
28 Novembre. Putin firma il decreto presidenziale che instaura una serie di sanzioni economiche contro la Turchia come ritorsione per l’abbattimento del proprio aereo.
(Fonti per la timeline: BBC, AEI, Reuters, New York Times)